16. il fegato

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Il fegato è uno degli organi interni più utilizzati dall’industria mangimistica per fare appetanti dedicati soprattutto ai cani.

Basta spruzzare di estratto di fegato una crocchetta realizzata con cereali a basso costo per farla diventare irresistibile per i simpatici quadrupedi, semplicemente perché s’ingannano i loro organi di senso (olfatto e gusto) facendo credere che la poltiglia vegetale sia in realtà un succulento e sanguinolento composto proteico!

Il fegato è un organo che contiene zuccheri, grassi e amminoacidi in elevate quantità essendo reputato allo smistamento di questi nutrienti nell’organismo. Chiaramente quando è trasformato in farina o liquid food, si concentrano tutte le sostanze interessanti in una bomba gustativa molto appetita anche dalle grosse baffute.

In genere il mercato offre farina ed estratti di provenienza per lo più avicola, suinicola e in minima parte bovina. Il prodotto proveniente da vitelli e mucche è in genere destinato al consumo umano oppure alla realizzazione di estratti farmaceutici dedicati all’integrazione alimentare, per questo motivo è più caro e meno utilizzato per la creazione di esche da carpa.

Personalmente prediligo il fegato suino, più dolce e grasso di quello di pollo, a causa dell’alimentazione più calorica e nutriente destinata all’ingrasso del maiale.

La forma liquida precede la trasformazione in farina ed è meno nutriente perché comunque diluita nella matrice acquosa, per questo motivo si predilige inserire il liquid food o liquid extract come attrattivo stimolante, mentre si utilizza l’ingrediente solido per pompare i nutrienti del mix.

La differenza fra: farina, estratto e idrolizzato, è la diversa solubilità dettata dal processo di produzione che, nel caso dell’idrolizzato, si spinge fino alla completa digestione enzimatica della materia prima, realizzando un prodotto finale che si scioglie facilmente in acqua per almeno il 60%. Ovviamente anche il costo finale cambia molto, per questo motivo ogni sostanza avrà un suo perché all’interno di un progetto dedicato. Sarà inutile pensare di inserire un costoso idrolizzato all’interno di un’esca da pastura da realizzare in grossi quantitativi, così come risulterà poco performante spingere grossi dosaggi di farine in una boilie “da caccia”.

Il compromesso ideale si ha combinando la farina con l’idrolizzato, così come si è proceduto nella realizzazione di liver compound, un ingrediente realizzato con lo scopo specifico di coniugare il nutrimento della farina di fegato di pollo, con la veloce attrazione dell’idrolizzato di maiale.

Costruire un’esca da pastura sul fegato è un’ottima idea in tutte quelle acque che non presentino disturbi troppo marcati e sensibili a questo tipo di stimolo, come ad esempio il pesce gatto americano. Nel periodo primaverile, estivo e autunnale, le liver bait sono decisamente devastanti e le carpe, più si abituano a trovarle, più se ne nutrono.

Con un ingrediente così costoso, conviene impostare un mix facile fatto da poche altre farine di facile reperibilità.

Un progetto semplice potrebbe basarsi su:

  1. 250 grammi di farina di soia tostata
  2. 250 grammi di farina di fegato di pollo
  3. 200 grammi di semolino
  4. 200 grammi di latte scremato in polvere
  5. 100 grammi di lievito di birra inattivo

Il connubio fegato/lievito realizza una completezza amminoacidica e vitaminica difficilmente raggiungibile con altri ingredienti animali.

Un’esca basata su una miscela così attrattiva, non ha necessità di molti altri stimoli esterni e si potrebbe completare la boilie finita con 20 ml. di olio di fegato di merluzzo, 5 ml. di aroma scopex, 8 gocce di olio essenziale black pepper e 5 ml. di dolcificante NHDC

Una versione strepitosa da caccia si potrebbe impostare caratterizzando il classico 50/50 , rendendolo light bird food con un ingrediente di nuova generazione come il Robin gold di Haiths:

  1. 200 grammi di farina di soia tostata
  2. 200 grammi di semolino
  3. 200 grammi di farina di mais fumetto
  4. 200 grammi di latte in polvere
  5. 130 grammi di farina di fegato
  6. 70 grammi di Robin gold

In questo caso la parte liquida andrà spinta di più , impastando la boilie finita con 50 ml. di liquid liver, 5 ml. di aroma scopex, 5ml. di aroma squid e 7 ml. di dolcificante intenso.

Il risultato ricalca un glorioso abbinamento aromatico inventato da Nash bait, che è risultato nel tempo come particolarmente efficace e veloce nei confronti dei grossi pesci.

Nella prossima pillola affronteremo un altro ingrediente atomico: Il Krill!

http://www.thebaitguru.it

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Sono nato in provincia di Treviso nel luglio del 1972 ed ho scoperto la passione per la pesca all'età di circa sei anni, fermandomi a guardare i pescatori di trote lungo il fiume della mia cittadina. Purtroppo mio padre Pietro non era un appassionato, quindi mi toccò arrangiarmi in maniera autonoma, munito solo della mia curiosità di bambino e confidando nella pazienza di quei vecchi pescatori che tempestavo di domande circa la tecnica, i nodi, le esche e le catture. Scoprii allora che nella pesca nulla è regalato e le informazioni che ricevevo erano più stimoli a sperimentare che non risposte certe. I miei genitori si decisero a farmi la licenza a otto anni, limite minimo consentito dall'associazione pescatori, dopo due anni di gavetta fatti nei laghetti sportivi pescando le trote. Ho praticato tutte le tecniche dell'epoca, canna fissa a persici sole, passata al tocco in torrente, spinning con cucchiaino e pesca a fondo classica per carpe, anguille e pesci gatto. Per mia fortuna la provincia di Treviso è sempre stata generosa in termini di ambienti e stimoli, permettendomi di crescere come pescatore a 360°. Mio padre Pietro morì prima del mio diciottesimo compleanno e l'anno che ne seguì fu per me molto difficile, introspettivo e buio, non pescai per molti mesi e mantenni l'aggancio con la passione solo grazie alle riviste di pesca che divoravo assiduamente. Fu proprio per merito di una rivista che conobbi la nuova tecnica importata dall'Inghilterra e grazie a un autore in particolare, Giorgio Balboni, me ne innamorai! Il carpfishing degli anni novanta era differente, molto introspettivo e adatto a pescatori piuttosto schivi e solitari, disposti a isolarsi anche per lunghi periodi in ambienti vergini, dove i cappotti erano all'ordine del giorno. Io ero il candidato ideale visto che già vivevo in un mio mondo fatto esclusivamente di allenamenti in palestra e momenti passati da solo in mezzo alla natura. Come spesso accade nella vita, il destino mise sulla mia strada le persone giuste e così durante una trasferta al negozio della famiglia Boscolo di Preganziol incontrai “Cambogia”, una delle figure più importanti della mia vita, uomo ricco di vicissitudini e orfano di padre come me, capace di gustare i profondi silenzi della pesca. Diventammo inseparabili e la decade che seguì a quel primo incontro ci vide affrontare le acque di tutta Italia e le mecche estere. Alcune volte siamo stati i primi a portare questa tecnica in acque vergini con altalenanti successi ed enormi soddisfazioni, ma noi non pescavamo solo per catturare pesce, avevamo bisogno di evadere da una realtà che ci opprimeva per rifugiarci in riva a qualche corso d'acqua dove stavamo in sintonia, senza parlare anche per giorni. E nonostante tutto ci capivamo al volo solo con uno sguardo. Il carpfishing mi ha rapito per buona parte della mia gioventù fissando ricordi indelebili di pescate solitarie durate anche trenta giorni consecutivi, in ambienti incontaminati. Mi sono spinto al limite e stavo per cadere nell'oblio dal quale mi sono salvato grazie alla nascita dei miei figli che mi hanno riportato a vivere in maniera costruttiva questa passione. Nel frattempo ero già diventato l'esperto di esche del mio piccolo gruppo di amici ed è stato chiaro fin da subito che la boilie avrebbe condizionato il mio modo di vivere la passione per la pesca alla carpa. Negli anni della ragione, grazie allo slancio imprenditoriale del giovane Fabio Boscolo, erede di una famiglia d’illuminati commercianti, nacque l'azienda Big Fish con la quale ho collaborato fino al 2010 in compagnia dell'amico e "guru" dell'esca Sandro Minotto. Gli anni con Big Fish mi hanno permesso di attingere direttamente all'e-sperienza di Richworth Streamselect, la prima industria nata per la produ-zione di boilies e di avere contatti diretti con i più grandi produttori di pet food e mangimi. Sono riuscito anche a realizzare il sogno di contattare Fred Wilton, il vero "Bait guru" del libro, con il quale ho intrapreso un rapporto di amicizia epistolare fatto di consigli, di aneddoti e credo di essere l'unico Italiano ad aver personalmente conosciuto l'inventore della boilie. Big Fish mi ha permesso di avere un filo diretto con tutti gli appassionati Italiani, grazie all'esperienza più bella e impegnativa della mia vita, rappresentata dalla gestione del monumentale forum a tema dell’azienda dove raccogliemmo un mondo d’informazioni, ricette, esperienze e consigli purtroppo andati persi. Negli ultimi anni ho ricevuto più di 10.000 messaggi personali suddivisi fra forum ed email ai quali mi pregio di aver risposto con enorme soddisfazione e spero chiarezza. Questo bagaglio d'informazioni mi ha spinto a creare prodotti per l'esca dedicati al nostro territorio e ai nostri ambienti, facendo diventare Big Fish la principale azienda del settore in Italia e una delle poche in grado di esportare conoscenza anche in Francia e Inghilterra. Avevo tre sogni per ciò che riguarda la ricerca e la diffusione delle competenze tecniche, elaborare una mia ricerca sull'esca, progetto riuscito nel 2012 sviluppando la teoria dell'elevata energia potenziale, ottenuta grazie alla ricerca e lo sviluppo di super nutrienti a base di grassi predigeriti e modificati, sfociata poi nel White fish mix. Creare un'esca pronta a mio nome, iniziativa riuscita nel 2013 con lo svi-luppo della crazy ready made, una boilie costruita su un’idea ambiziosa con tutti gli ingredienti nutritivi e attrattivi prodotti in autonomia e non mutuati da altri settori. L’ultimo dei miei sogni era scrivere un libro per raccogliere tutto il sapere e le esperienze di questa vita di studi, di ricerche e di avventure di pesca.