In sostanza si tratta di un processo di impasto del mix con i liquidi che serve per far assorbire alle farine tutte le componenti dell’attrazione liquida e di gusto, in modo che l’esca sia molto spinta e intensa da questo punto di vista.
Si tratta di un processo che io utilizzo per le caratterizzazioni del 50\50 e per alcuni bird food, che mi permette di mettere più liquidi attrattivi del normale, in una miscela che nasce appositamente per trasmettere in acqua questi segnali.
Come mi è venuta l’idea?
Mi è venuta osservando la produzione delle esche tutti frutti nello stabilimento di Richworth, dove mi accorsi che i liquidi attrattivi, aroma incluso, erano inseriti direttamente nel secco che girava all’interno dell’impastatrice, diluiti con acqua e glicole, per poi aggiungere le uova solo in un secondo momento.
Ho poi rielaborato la pratica verificando che effettivamente, quando si fa un impasto, normalmente si mettono i liquidi nelle farine e non viceversa.
Questa manovra ha anche degli sviluppi interessanti nelle dinamiche di attivazione degli amidi di cui non parleremo in questo frangente.
Quindi il processo delle crazy si svolge in 3 fasi:
-Prima di tutto si preparano i liquidi ben miscelati fra loro (SENZA UOVA).
Attrattori liquidi, liquid food, aroma naturale, aromi chimici, gel zuccherini, dolcificante, oli essenziali, oli nutritivi ecc.
Io sono solito prepararli molto prima di realizzare le esche in quantitativi già calibrati per i chilogrammi di mix che intendo rullare, in questo modo, riposando per alcuni giorni, favorisco l’amalgama dei vari componenti.
-Come secondo passaggio s’inseriscono i liquidi nel mix, nel quantitativo dedicato, che in genere varia dai 100 ai 250 ml. per chilogrammo di miscela.
S’impasta per alcuni minuti a mano, oppure usando planetaria o trapano miscelatore, fino a che le farine non hanno assorbito tutta la parte liquida, impregnandosi per bene.
NOTA BENE: a questo punto l’impasto non può essere estruso e rullato perché è ancora troppo asciutto in quanto manca la parte di uovo necessaria per completare il costrutto.
Anche in questa fase mi piace lasciar riposare una decina di minuti affinché le componenti igroscopiche di alcune farine possano assorbire per capillarità tutta l’umidità.
-La fase finale prevede di completare l’impasto, aggiungendo un uovo alla volta, fino a raggiungere la giusta malleabilità del mix, che permetta di estrudere e rullare.
In genere fino a quando il tutto non risulta più appiccicoso e non troppo duro da forzare nell’estrusore.
Quindi si procede normalmente a creare i salsicciotti per poi passarli in tavola.
L’aggiunta di un uovo alla volta è fondamentale perché non possiamo decidere a priori quante ne serviranno in quanto il numero dipende da quanti altri liquidi abbiamo inserito e da quanto caldo c’è nella stanza dove svolgiamo le operazioni.
Normalmente per chiudere l’operazione servono dalle 3 alle 6 uova.
Si comprende ovviamente che mettere un quantitativo di parte liquida maggiore, diminuisce il numero delle uova rendendo le esche più o meno solubili in acqua.
Il mio consiglio è di non scendere sotto le 4 uova a meno di voler espressamente creare delle boilie solubili.
Nella prossima pillola parleremo di due prodotti molto utilizzati da chi fa le gare: il bait dip ed il bait glug.