INCLINAZIONI
Sono Spesso sottovalutati, ma un giusto posizionamento e una giusta inclinazione del nostro set di canne rappresentano un aspetto fondamentale della nostra tecnica di pesca, non per quanto riguarda l’estetica del settaggio in sé e per sé, (che comunque per molti di noi ha una sua importanza) ma più specificatamente costituiscono elementi importantissimi per quanto concerne la corretta posizione dei terminali in pesca. L’ambiente in cui ci troviamo a pescare è determinante ai fini del posizionamento delle canne, le caratteristiche del posto ci consiglieranno, se usare il rod-pod o i picchetti. Le peculiarità del terreno, la distanza tra i vari spot, la necessità o meno di posizionare le canne a livello dell’acqua ci faranno propendere per uno o l’atro settaggio. In ambienti vasti come i laghi naturali, dove spesso la distanza tra vari punti interessanti può essere anche piuttosto ampia, l’uso di picchetti può essere forse la giusta scelta, mentre in cave o fiumi, dove si pesca a lancio mirando la sponda opposta o il centro lago, un pod può essere più comodo e versatile. Questi sono due casi limite, ma vediamo più nel dettaglio quando è più opportuno utilizzare il pod o i pichetti, e che grado di inclinazione dare alle canne in attesa dell’abboccata, in base anche alle caratteristiche dello spot che ci troviamo ad affrontare.
IL Rod-Pod
Questo attrezzo da sempre caratterizza la nostra tecnica ed è forse l’elemento più distintivo di chi pesca a carpfishing. Non sempre però il suo uso è consigliabile, perché di fatto ci obbliga a dover tenere le canne molto vicine tra loro costringendoci a pescare in settori non troppo distanti l’uno dall’altro. Sicuramente ci dà una grande mano quando siamo in presenza di terreni rocciosi o molto duri, dove sarebbe impossibile infilarvi i picchetti, o nella pesca dai pontili in legno, sempre per il medesimo motivo. La grande versatilità del rod pod, però, finisce quando appunto ci troviamo a dover affrontare situazioni, dove i punti interessanti per calare i terminali possono essere anche molto distanti tra loro, addirittura in settori del lago diversi, qualcosa ci costringerebbe a pescare facendo assumere ai fili, angoli troppo pronunciati, inficiando su una corretta segnalazione dell’abboccata. Un buon rod-pod deve essere in grado di far assumere alle canne anche forti inclinazioni, perché, come vedremo in seguito, ci sono situazioni che ci obbligheranno a pescare con le canne rivolte verso l’alto, e altre verso il basso, quindi un attrezzo adeguato deve poter far assumere alle canne anche inclinazioni estreme. Deve poi avere gambe sufficientemente lunghe da poter restare in pesca, anche quasi totalmente immerso in acqua, perché ci sono molti contesti, soprattutto quando si deve sfruttare insenature o anse, che ci costringono a posizionare le canne molto in avanti sullo specchio d’acqua. Abbiamo molti brand nel nostro catalogo che producono eccellenti rod-pod.
Uno di questi è Cygnet con il Grand Sniper Supreme Pod: il pod più versatile della gamma Cygnet. Basse e parallele al suolo o quasi verticali: potete mettere le vostre canne come più desiderate con questo fantastico rod pod. Le zampe intercambiabili hanno un sistema di regolazione indipendente e questo rende questo pod facile da installare ed estremamente stabile anche su terreno impervio. Tra le tante proposte di Solar, quello più adatto alle esigenze del carpista italiano credo sia il Solar P1 Stainless Euro Worldwide pod: dotato di barra centrale di 1 metro, regolabile in lunghezza fino a 2 metri e con le due gambe lunghe regolabili (1m-1,33m), che, con uno speciale snodo, possono essere accorciate fino a 52 centimetri, offrendo cosi un pod completo, versatile in qualsiasi situazione di pesca.
I PICCHETTI
Sono senza dubbio attrezzi fantastici la cui comodità e leggerezza nel trasporto sono superiori rispetto al rod-pod, soprattutto nelle sessioni di poche ore. Rispetto al pod ci permettono inoltre di avere maggiore libertà nel posizionamento dei terminali. Infatti, a seconda di dove troveremo gli hot spot saremo liberi di posizionare la canna sul terreno di conseguenza, dirigendo la punta della canna quanto più possibile in direzione del punto dove avremo calato l’esca. Questo ci permetterà di avere minori angoli sul filo e quindi un contatto migliore col terminale in acqua, che si rifletterà su una più precisa segnalazione dell’abboccata sul nostro avvisatore.
Non amo molto utilizzare i buzz-bar sui picchetti, perché voglio evitare quelle fastidiose rotazioni che si possono avere, e quindi, quando opto per l’uso dei picchetti, uso sempre due picchetti singoli per ogni canna: uno sul quale sono avvitati i due segnalatori, visivo e acustico e uno sul quale è fermamente bloccato il calcio della canna. I picchetti sono ideali se ci vogliamo portare poco peso dietro, soprattutto se intendiamo pescare poche ore e dobbiamo portare con noi lo stretto indispensabile. Ci sono picchetti di tutte le misure: quelli più corti possono andare bene nella pesca in piccole cave, quando non abbiamo a che fare con terreni troppo scoscesi o sponde troppo alte, quelli più lunghi, anche oltre il metro, estensibili quasi a due possono essere utilizzati in caso di posizionamenti delle canne in acqua, come precedentemente detto, quando abbiamo parlato del rod-pod, o in ogni caso in cui dobbiamo dare alle canne forti inclinazioni.
Possono essere sia di alluminio, che in carbonio, che di acciaio inox . Il materiale con cui sono costruiti incide sia sul peso che sul costo, se cerchiamo attrezzi leggeri ed economici quelli in alluminio fanno per noi, se vogliamo strumenti resistenti e non ci interessa il fatto che siano più pesanti o più costosi, quelli in acciaio e in carbonio sono la scelta da fare. Le marche migliori produttrici di picchetti, anche in questo caso sono brand che da sempre Boscolo Sport distribuisce in Italia: Aqua, Solar, Cignet e Century. Aqua ha in catalogo lo “Storm Rod” nelle lunghezze da 24” e 48”. Century propone una serie infinita di picchetti e buzzbar di ogni forgia e misura, dallo “Stainless Steel Bank Stick” al “Carbon Bank Stick”. Solar non è seconda a nessuno in fatto di picchetti, venendo incontro alle esigenze degli appassionati con vari modelli e di varie lunghezze. Cygnet ci offre una scelta più economica puntando su solidi attrezzi in alluminio, anche questi di varie misure.
La giusta inclinazione
Dopo aver parlato ampiamente dei due sistemi atti a posizionare le canne in pesca, affronterei il discorso dell’inclinazione da dare alle nostre canne. In mancanza di vere necessità, in presenza di sponde al livello dell’acqua non particolarmente scoscese e senza particolari impedimenti, opterei per tenere le canne parallelamente al terreno, ossia in posizione orizzontale. Questa posizione è la più indicata se non si hanno appunto particolari necessità, e ci offre la possibilità di far assumere al filo che esce dal cimino un angolo non troppo accentuato con la canna stessa, determinando una corretta e più pronta segnalazione dell’abboccata. Soprattutto se si utilizzano piombi affonda-filo è importante quanto più possibile evitare angoli troppo accentuati con il filo, sempre per il motivo detto in precedenza. In questo caso sarebbe consigliabile far assumere alle canne, attraverso la regolazione dei picchetti o del rod-pod, una leggera inclinazione verso la superficie dell’acqua, sempre per limitare al massimo gli angoli del filo.
Un’inclinazione verso il basso, questa volta più accentuata, sarà necessaria se ci troveremo ad affrontare sponde alte rispetto al livello dell’acqua, cosa che ci capiterà dovendo affrontare soprattutto i fiumi. Anche in questo caso e soprattutto in presenza di corsi d’acqua con passaggio di barche e bettoline, sarà importante far entrare il filo in acqua il prima possibile, anche in questo caso avvalendoci degli affonda-filo. L’inclinazione delle canne verso l’alto si renderà opportuna dovendo invece affrontare soprattutto ambienti vasti, come grandi laghi naturali e dighe, dove, contrariamente al caso visto in precedenza, avremo la necessità di far entrare in acqua il filo il più tardi possibile. Questa occorrenza può essere necessaria in vari casi: uno di questi è se tra noi e il punto dove entrano in acqua i fili vi è un ostacolo, che può essere rappresentato da un canneto, un banco di alghe vicino a riva, un erbaio, un banco di ninfee, ecc… Anche la distanza di pesca influisce sull’angolazione da dare al nostro set di canne, pescando a distanze estreme e calando con la barca avremo la necessità di far entrare in acqua il filo con un’angolazione maggiore, affinché si immerga quanto prima possibile, limitando al massimo le possibilità che questo venga a contatto con l’elica del motore elettrico o con la barca stessa. Per far ciò dovremo pescare con le punte rivolte verso l’alto, dando al pod o ai picchetti la regolazione massima.
Per concludere…
Come abbiamo visto sono molteplici le circostanze che ci possiamo trovare a dover affrontare, a seconda dei casi, sarà la nostra esperienza che ci consiglierà come meglio approntare la nostra attrezzatura in attesa di un’abboccata. Non dimentichiamo che la nostra sicurezza viene prima di qualsiasi carpa, indossiamo sempre un giubbino salvagente quando andiamo in barca e con l’arrivo di un temporale, essendo le canne in carbonio eccellenti conduttori di elettricità, è sempre buona norma, sia che siano sul pod o sui picchetti, abbassarne la punta quanto più possibile e starne a debita distanza.
Ilenio Nidiaci