Per questa serie di articoli dedicati allo shore jigging ho chiesto aiuto al nostro collaboratore Andrea che fa di questa tipologia di pesca , una ragione di vita. Buona lettura guys 🤙🤙🤙
Una delle pesche più estreme che si possa fare dalle nostre coste. Lunghe camminate in cerca dello spot giusto, sentieri spesso molto poco praticabili se non completamente assenti, scogli affilati a picco sul mare, onde che sbattono e pesci a cui non si può concedere nulla. Una pesca dove la scelta dell’attrezzatura diventa fondamentale !!!
Le principali prede con cui ci andremo a misurare sono ricciole, dentici, cernie, tunnidi in generale fino ad arrivare all’estremo tonno rosso. I principali spot che andremo a cercare sono caratterizzati da batimetriche importanti dai 15 mt minimo a salire fino a 50/60. Questo non per dire che su batimetriche inferiori non si possa fare shore jigging, ma sono spot più indicati ad un classico spinning, poiché lavorare un jig da 100 gr su 10 mt di acqua non ha molto senso – ma anche in questo caso non esiste nessun dogma. Una pesca tutt’altro che rilassante, dove solo chi è disposto a fare fatica e sacrifici può raggiungere i traguardi desiderati ed in questo la scelta di attrezzatura leggera, potente e performante, diventa determinante.
Chiariamo come prima cosa che non esiste alcun dogma nella pesca, per cui spetta a ciascun pescatore dare la propria interpretazione a ciò che si fa e conseguentemente scegliere l’attrezzatura più adeguata per se stessi.
Se allunghiamo lo sguardo oltre oceano vedremo che le esche principali utilizzate dalle scogliere, in cerca di pesci record, sono spesso popper e stickbait, oltre che i metal jig, infatti molto spesso le case produttrici delle canne da pesca da shore indicano il CASTING WEIGHT (C.W). sia per i “jig” che per i “plug” proprio perché sono pensate per essere più polivalenti possibili non potendo portarsi dietro per scogliere un parco canne per ogni specifico utilizzo.
La scelta delle attrezzature
Canne
Generalmente le canne da shore sono lunghe dai 9 agli 11 piedi, molto di più delle tipiche canne da spinning a cui siamo abituati, ma anche in questo caso non deve essere un dogma. Questa scelta è per consentire una maggiore distanza di lancio, la gestione dell’esca fin sotto i piedi (sarebbe difficile da una scogliera alta 3 mt gestire un popper fin sotto i piedi con una canna da 7 piedi) dove molto spesso avviene lo strike, ma anche e soprattutto la gestione della preda in fase di combattimento in cui la leva che compie una canna da 10 piedi (su una scogliera alta 3mt) è molto differente da quella che compie una canna più corta. Se avete modo di fare una prova noterete subito i vantaggi di una canna lunga da usare su scogliere alte.
Mulinelli
Per quanto riguarda i mulinelli le taglie da prendere in considerazione, in base ovviamente alla canna su cui vanno montati, sono 6000, 8000, 10000, 14000. Le caratteristiche principali sono la potenza e la capacità di imbobinamento. Teniamo in considerazione che recuperare 60/100/150 gr di metal jig su 50 mt di acqua è un grosso stress per i nostri mulinelli, per questi motivi l’utilizzo di mulinelli specifici per l’utilizzo in SW è molto importante. Come capacità mai meno di 300 mt poiché dobbiamo pensare che solo con lancio e l’affondamento dell’esca peschiamo in media con già 100/150 mt di trecciato fuori dal mulinello. Se vogliamo pensare di pescare un tonno rosso invece ritengo che 400 mt siano necessari. Su ogni mulinello, a prescindere dalla casa produttrice, è indicata la capacità di imbobinamento supportata per PE/libraggio
Nel prossimo articolo tratteremo in maniera piu’ approfondita la scelta delle attrezzature e quindi i modelli di canne e mulinelli per affrontare al meglio una sessione di pesca a shore jigging.