Ready vs Self
I carpisti si dividono in due categorie: i fautori delle esche self made e gli amanti delle boilies commerciali. Vediamo insieme le caratteristiche delle due tipologie di esche da carpfishing.
Ne è passata di acqua sotto ai ponti dal mio primo contatto con quella nuova esca e ricordo come se fosse oggi quel sacchetto di plastica contenente il mio primo mezzo chilo di boilies ready made! Devo essere sincero, quelle gialle palline aromatizzate alla banana e il fatto di innescarle tenendo l’amo scoperto non mi convincevano proprio! Nonostante questa mia iniziale diffidenza, mi fu sufficiente pasturare con quelle sferiche esche, un laghetto della zona, per catturare in poco tempo la mia prima carpa. A dire il vero il mio primo contatto con boilies, hair rig e la nascita della mia passione per il carpfishing, erano avvenuti qualche tempo prima, ad una fiera di attrezzature da pesca, dove due famosi carpisti inglesi stavano effettuando una dimostrazione pratica sull’uso della tavola di rullaggio nella produzione delle boilies. Fu subito colpo di fulmine, tant’è che da quel giorno, boilies, mix e aromi, sono entrati a far parte della mia vita.
Ho fatto questa piccola divagazione sulla mia storia di carpista perché penso che “la molla” che scatta nella testa di chi sceglie di intraprendere questa tecnica non sia solo il sogno della cattura da record, ma soprattutto l’idea di poter creare con le proprie mani un’esca “MIRACOLOSA” che faccia catturare ovunque e della quale custodire gelosamente la ricetta. Quasi sempre però, da parte di chi inizia, le prime catture con la tecnica del carpfishing si hanno utilizzando esche ready made.
Vediamo allora quali sono le differenze e i campi di utilizzo tra boilies commerciali e boilies fatte in casa, ossia “self made”.
Tipologie a confronto
Prima di tutto vorrei sfatare il MITO che, per essere veri carpisti, sia necessario costruirsi le esche da soli, e che, come ho sentito varie volte nei discorsi di qualche carpista, le ready made siano solo esche per principianti.
Tutto ciò è altamente fuorviante perché fa passare la nostra tecnica, agli occhi di nuovi possibili praticanti, come un affare per pochi eletti o per chi ha una laurea in chimica o in tecnica della nutrizione! E’ vero allo stesso tempo che dedicarsi al “fai da te” nel campo delle esche da carpa richieda un minimo di esperienza e di conoscenza delle proprietà meccaniche e nutritive delle farine, però da qui a ghettizzare le esche commerciali ce ne corre!
State tranquilli, potete sentirvi veri carpisti anche se non avete mai fatto una boilie in vita vostra!
Utilizzare esche commerciali, molte volte, non è neppure una scelta, a volte dipende da cause contingenti, come ad esempio il poco tempo libero a disposizione o la mancanza di un luogo appropriato per la lavorazione e la costruzione vera e propria delle esche.
Preparare chili e chili di boilies in proprio, non è effettivamente uno scherzo! per farlo diventa indispensabile avere a disposizione un garage o uno scantinato dove poter preparare i nostri, spesso maleodoranti, impasti lontano dal “delicato nasino” di mamme, mogli o fidanzate!
Un altro fattore che fa propendere per l’utilizzo di esche ready made è, come ho accennato precedentemente, la mancanza di tempo libero da dedicare alla realizzazione delle boilies e spesso affidarsi ad esche già pronte diventa l’unica scelta possibile. Inoltre, se conservate correttamente, si mantengono fresche a lungo a differenza delle self made che debbono essere congelate per mantenerle fresche o lasciate in secchi ad indurire.
Ready made di qualità
Rispetto ai primi anni novanta, per quanto riguarda il mercato delle ready made, al giorno d’oggi si ha veramente l’imbarazzo della scelta in quanto le aziende che propongono esche già pronte sono veramente tante. La cosa più difficile, in una così vasta offerta di prodotti, è scegliere quelle di qualità.
L’importanza di utilizzare boilies di alta qualità risiede principalmente nel fatto che, quando pasturiamo, quello che buttiamo in acqua viene mangiato dai pesci, e utilizzando prodotti di dubbia fattura, possiamo provocare loro seri danni. L’etica che contraddistingue la nostra disciplina ci obbliga a fare il possibile perché questo non accada, e così come prestiamo loro la massima cura una volta che le poggiamo sul nostro materassino, allo stesso modo dobbiamo fare in maniera che le esche che utilizziamo siano quanto di meglio il mercato offra.
Utilizzando esche di bassa qualità, potremo sì, avere qualche risultato nell’immediato, perché generalmente si tratta di boilies “cariche” di aromi, ma già dopo le prime catture, gli ingredienti e le farine mediocri di cui sono composte, non daranno una volta ingerite dalle carpe, quei benefici che un organismo deve ricevere da un nutrimento, anzi, molto spesso, si finisce per provocare nelle carpe difficoltà nella digestione e disturbi all’apparato intestinale. Dopo una simile esperienza si instaurerà nei pesci una sorta di rifiuto incondizionato verso ciò che ha provocato loro un simile malessere, portandole ad evitare di mangiare in futuro tutto quello che somigli ad una boilie.
Come si fa allora a riconoscere e ad evitare di acquistare simili prodotti?
La cosa più semplice è quella di affidarsi a marchi noti, evitando di acquistare confezioni di marchi sconosciuti o dalla dubbia provenienza e di evitare prodotti di basso costo.
E’ scontato che, dovendo utilizzare prodotti sicuri, dovremo optare per esche un po’ più costose perché, come in ogni cosa, la qualità si paga: saremo però ripagati da questo piccolo sacrificio economico dalla resa in pesca delle nostre ready made che saranno utilizzabili anche per pasturazioni preventive senza che la loro efficacia decada nel tempo.
Big Fish, ormai da oltre venti anni, propone alla sua clientela esche ready made dalla efficacia provata e testata a lungo da noi collaboratori. La nuova linea rinnovata nel packaging per distinguerla dalla vecchia è stata migliorata nella parte liquida e nelle aromatizzazioni. Non sono cambiati i mix perché rappresentano quanto di meglio sia possibile ottenere per quanto riguarda un’esca da carpfishing. Red Fish, Keltia e Green fish rappresentano un punto di riferimento per chi da decenni, fa del self made una passione al pari stesso di pescare. La stessa qualità di questi storici mix la possiamo ritrovare oggi in esche commerciali di qualità assoluta, ideali per chi non ha il tempo o la voglia di farsi le esche in casa.
Piccola descrizione delle loro caratteristiche:
Red Fish: L’esca fishmeal più amata dagli italiani, dal forte impatto aromatico e gustativo, arricchita con robin red, spezie, indian spice e garlic. Adatta in tutte quelle occasioni più difficili, in cui c’è bisogno di un’esca in grado di convincere anche il pesce più sospettoso.
Green Fish: Fishmeal, spirulina, cozza, glm, mulberry, amino e nhdc: sono questi gli ingredienti di un’esca dall’impatto più soft, rispetto alle Redfish, ma che ha dalla sua, la cattura di numerosi pesci di taglia.
Keltia: l’esca universale per eccellenza, composta da birdfish, pre-digested, amino, strawberry oil e nhdc, per affrontare qualsiasi specchio d’acqua, soprattutto quelli di cui che non conosciamo le caratteristiche e che debbono essere sfidati con una boilie super affidabile.
Self made, ma con criterio!
Non mi ritengo un gran costruttore di esche self made perché, un po’per mancanza di tempo e un po’ perché devo fare tutto il lavoro da solo, preferisco ottimizzare il poco tempo libero andando a pesca e non a rollare palline.
I miei primi anni di carpfishing, però, spinto dall’entusiasmo giovanile per la scoperta, sono stati ricchi di sperimentazioni, a volte senza troppo successo, di nuovi tipi di mix che dovevano portarmi alla realizzazione dell’esca perfetta, o almeno così credevo allora!
Il raggiungimento dell’età della ragione mi ha portato alla conclusione che non esiste la boilie perfetta ma solo una buona boilie che, per catturare, deve pescare dove ci sono le carpe!
Scordatevi che una carpa attraverso i suoi, pur efficientissimi, organi sensoriali riesca ad individuare la vostra esca da più di pochi metri di distanza!
Non ci sono studi precisi in proposito e non ne ho la certezza ma sono convinto che la maggior parte delle volte che una carpa cade sul nostro inganno è perché ci va quasi a sbattere col muso (pardon: con i barbigli) e non perché ne ha sentito gli effluvi aromatici a distanza!
Certamente qualcuno non sarà d’accordo con questa tesi e infatti questa è solo una mia opinione, peraltro non supportata da nessun studio in proposito, e come tale la dovete prendere.
Per questa mia personale convinzione ritengo che, nella costruzione di esche casalinghe, sia perfettamente inutile esagerare con l’uso di additivi e attract di ogni genere perché convinti che ci facciano prendere più carpe. Non credo che l’uso smodato di questi prodotti renda la nostra pallina irresistibile all’olfatto delle carpe mentre, di sicuro, ottiene il risultato di “alleggerirci” il portafoglio!
La qualità è importante anche per quanto riguarda le esche casalinghe e, soprattutto se dobbiamo pasturare un lago con grosse quantità di esche o per lunghi periodi, abbiamo la necessità che queste siano gradite alle carpe, altamente digeribili e bilanciate a livello nutritivo, ragion per cui i mix devono essere formulati con criterio e non inserendovi farine a casaccio.Un vantaggio delle boilies self made è inoltre quello di poter preparare una gran quantità di esche che potremo conservare nel congelatore e usare a seconda della necessità e per lunghe campagne di pasturazione.
Per spezzare una lancia, infine, in favore delle self made ritengo sia giusto dire che prendere una carpa con un’esca fatta con le proprie mani, magari dove altri prima di noi avevano fallito, dia una soddisfazione neanche paragonabile a quella che si prova catturando con le ready made!
Conclusioni
Abbiamo visto come l’utilizzo delle ready o delle self made dipenda da vari fattori e sta spesso ad ognuno di noi decidere come impostare, in base anche alle proprie necessità, ogni singola sessione o addirittura il proprio modo di pescare su di un tipo di esca piuttosto che sull’altro, senza con questo, sentirsi meno degni di essere carpisti.
Purtroppo, al giorno d’oggi, per non essere guardato con sufficienza dall’idiota di turno che ti pesca accanto, devi avere il pod all’ultima moda o essere un “perito chimico” nella produzione di esche!
La verità è fortunatamente un’altra: le carpe non abboccano perché si ha l’attrezzatura migliore o all’ultima moda ma perché si sta pescando bene e con buone esche.
Per quella che è la mia esperienza, ritengo che la cosa veramente importante per catturare con continuità, al di là che si usino ready made o self, sia pescare con boilies di qualità assoluta e, naturalmente, che la zona dove avete lanciato o calato le vostre lenze sia frequentata da qualche carpa!