L’attrazione secondaria la possiamo definire semplicemente :”gusto”.
Si tratta di una qualità fondamentale dell’esca che deve piacere al pesce, altrimenti non verrà mangiata con regolarità, nonostante possa essere stimolante da un punto di vista chimico.
In pratica è stato provato con numerosi esperimenti in vasca che il contatto con i barbigli e con la bocca del pesce, determina un assaggio che può portare all’accettazione o al rifiuto, cosa che accade, ad esempio, aromatizzando delle palline in silicone poroso. I pesci ne sono attratti e si perdono in qualche assaggio, per poi perdere interesse nel boccone, non appena lo classificano come: “non commestibile” o comunque come non gradito.
La componente solida, composta dal mix e da tutti quegli ingredienti inseriti in polvere o farina, determina il gusto finale della boilie, con l’eccezione dei semi-solidi, i liquid food densi e corposi in genere, che si posizionano a cavallo dell’attrazione primaria e secondaria (avendo sia una parte solubile che una insolubile).
Questa qualità specifica dell’esca è determinante per tutte quelle ricette dedicate alla pasturazione o comunque ad essere presentate al pesce in quantitativi importanti durante la pescata, come ad esempio nelle sessioni di più giorni consecutivi. Mentre diventa logicamente subordinata all’attrazione primaria in quelle condizioni dove si presenta solo l’innesco con poche palline sparpagliate attorno.
Per questo motivo il mix diventa determinante quando si vuole lavorare sul’attrazione secondaria, scegliendo quelle miscele direttamente caratterizzate in termini gustativi, grazie all’apporto di ingredienti fisici importanti, come farine di pesce e derivati, farine di carne e derivati, spezie e vegetali molto gustativi.
Partendo da un mix molto saporito, basterà inserire una componente attrattiva limitata, composta anche solo da aroma e dolcificante.
Viceversa, per potenziare la componente attrattiva secondaria di un’esca veloce, basata su mix 50/50 , si dovranno inserire dei solidi in percentuali fino al 20%, oltre alla componente liquida molto curata. Si tratta di quel processo definito “Caratterizzazione” di cui ci troveremo a parlare spesso, all’interno delle pillole di Bait guru, quando tratteremo ricette spinte dedicate ad un approccio di pesca veloce.
Quando si vuole creare un’esca all round bisogna ovviamente prendere in considerazione sia l’attrazione primaria che la secondaria, coniugando la potenza gustativa di un mix evoluto, tipo bird fish, bird liver, nutty oppure speziato, con basi aromatiche collaudate e funzionali, ottenute con l’azione sinergica del liquid food, dell’aroma di sintesi, dell’olio essenziale e del dolcificante.
La vera bravura dell’esperto self maker è quella di creare, testare e portare avanti, poche varianti contemporaneamente, in modo da avere sempre a disposizione un paio di ricette veloci di provata affidabilità (in grado di adattarsi a differenti tipologie di acqua dal punto di vista chimico), un paio di ottime all round che paradossalmente possono sfruttare la parte attrattiva primaria delle due versioni veloci, adattando un paio di miscele nutritive, ed infine un’ottima esca da medio-lunghe pasturazioni, caratterizzata da poca chimica aggiunta e tanta sostanza di base.
Nella prossima puntata, parleremo della storia della boilie, com’è nata, quando e perchè.