Durante la collaborazione con l’azienda BigFish mi sono trovato a interagire e collaborare con il gruppo testers cui erano affidate le prove dei prodotti in fase di sviluppo, ai quali era chiesto di raccogliere una serie di dati importanti per centrare e portare a termine i progetti.
Costruire un prodotto per l’esca affidabile e di successo, richiede tanta prove nelle situazioni più disparate, perché sono i numeri elevati che permettono una statistica attendibile.
Per una persona sola fare queste prove è impossibile, significherebbe pescare ogni giorno, ma a quel punto dove si potrebbe trovare il tempo per studiare e ricercare nuovi ingredienti?
Questo è uno dei motivi per cui nelle aziende di successo, ci sono tecnici competenti affiancati da brillanti pescatori, che collaborano fra loro in sinergia e affiatamento.
In un periodo di grande successo in termini di cultura dell’esca, come fu la prima decade degli anni 2000, dove si poteva usufruire contemporaneamente del web e della carta stampata per documentarsi, mi trovai a collaborare in contemporanea con diversi brillanti articolisti delle più accreditate riviste del settore.
Con uno in particolare, Andrea Zanchin, che scriveva per Pescare Carpfishing, nacque un reciproco scambio che mi vide nella figura di consulente per la stesura di un’interessante articolo sulla pasturazione preventiva e pesca.
A mio avviso si trattò della prima collaborazione diretta fra aziende e media, al fine di chiarire le dinamiche di sviluppo di una miscela destinata al self maker.
L’esca in questione era un birdfish mix e per questo motivo la storia del suo sviluppo merita di essere raccontata in questo capitolo di Bait Guru.
Andrea mi chiese una ricetta affidabile, facilmente realizzabile e tecnicamente evoluta, ed io decisi di divulgare le informazioni e le esperienze fatte molti anni prima, durante le fasi di sviluppo del Keltia mix.
Nel rispetto del comune patto di segretezza che vigeva fra me, Sandro Minotto e Fabio Boscolo, semplificai il tutto omettendo tutta la micro chimica, peraltro difficilissima da gestire per un utente finale che non avesse accesso a ingredienti tecnici del pet food.
La Zanchin Special è un’esca eccezionale principalmente per due motivi: la velocità di entrata in pesca e la capacità di tenere il pesce attivo per tempi lunghi.
La ricetta prevedeva:
-20 % Biskò bianco Ravasi
-20 % New Herbavit Progeo
-20 % farina di soia tostata
-15 % fish meal LT
-15 % latte scremato spray
-05 % Robin Red
-05 % predigest fish meal cileno
La composizione originale ha permesso a centinaia di carpisti Italiani di catturare meravigliose carpe in molteplici contesti differenti, grazie ad un’esca molto affidabile. Questo fino a quando Progeo decise di togliere dal mercato la sua linea “Probiotic” di pastoncini.
Ricordo innumerevoli interventi sul forum e Andrea stesso che mi riportava decine di richieste su come sostituire questo importante ingrediente del mix, non più disponibile sul mercato.
Effettivamente il pastoncino in questione, non era sostituibile all’epoca con nessun altro, non tanto in termini nutrizionali, ma come meccanica e modo di lavorare in acqua.
I più intraprendenti fecero la cosa più semplice, ovvero inserire solo il Biskò bianco e devo dire che questa scelta logica permette di realizzare esche molto buone che probabilmente rappresentano la soluzione ideale per la maggior parte dei pescatori.
Quando la linea Probiotic smise di essere commercializzata, io rimasi in contatto con il tecnico che se ne occupava, il quale decise di portare avanti il suo credo, la sua passione e i suoi prodotti rivoluzionari, con un proprio brand: Happy Bird. Da un punto di vista pratico quindi, il pastoncino in grado di sostituire il probiotico esiste e si chiama Uniko 24, una miscela tecnica realizzata per l’ornitologia professionale.
Vediamo quindi la new Zanchin Special:
-40 % Uniko 24 happy bird
-20 % soia tostata
-15 % farina di pesce LT (preferibile salmone)
-15 % latte scremato spray
-05 % Robin Red
-05 % predigested fishmeal
Quando feci la valutazione dell’esca per il forum, decisi di usare una vecchia base liquida che mi ha sempre dato enormi soddisfazioni in acqua corrente e nei canali, utilizzando ingredienti molto naturali per generare un’attrazione poco chimica che non stancasse il pesce nel lungo periodo.
Impastai il mix con 100 ml. di miele millefiori, 50 ml. di estratto di lievito Marmite, 7ml. di aroma fragola e 4 ml. di dolcificante NHDC.
Tecnicamente questo birdfish mix si presta a molteplici combinazioni, una in particolare entusiasmò e convinse come rendimento soprattutto per le pescate nei grandi laghi naturali, e prevedeva di miscelare 50 ml. di Carpamino, 7 ml. di aroma monster crab, 3 ml. di orange oil e 7ml. di dolcificante intenso.
Nella prossima pillola uno dei miei mix preferiti: il Liver mix.