60 mix da gara
I garisti hanno necessità molto specifiche legate all’esigenza di tenere in pastura più pesci possibile, (la taglia non è così importante) per tempi lunghi, senza saziarli, cercando di fare quante più catture possibile.
Sono però vincolati all’uso “dell’esca bollita” da regolamento e, a dirla tutta, cercano di evadere questa regola al limite del lecito, arrivando spesso all’utilizzo di pastelle cotte.
L’uso di feeder, method e pastebait sono vietati, altrimenti la maggior parte dei campi gara verrebbero sbaragliati, ma non si tratterebbe più di carpfishing.
Nello sviluppo di un’esca specialistica, bisogna tener conto quindi di alcune esigenze strutturali, della necessità di una forte attrazione in tempi brevi, e di una componente nutritiva bassa, per evitare di ingolfare la posta e rimanere senza partenze per troppo tempo.
Da un punto di vista pratico, la boilie dovrebbe comportarsi come una pellet, sciogliendosi e lasciando ben poco sul fondo.
I liquidi sono responsabili dell’attrazione e vanno curati nei minimi ter-mini. Infine serve produrre molta esca, di conseguenza il costo finale andrebbe calmierato e controllato.
In genere il garista non è un appassionato self maker o per lo meno non ha tutto questo tempo da perdere per studiare miscele e impastare, quindi anche la scelta degli ingredienti deve prevedere una facile reperibilità.
Pensando alla base solida del mix, bisogna imparare dal mondo della pesca al colpo, scegliendo gli ingredienti utilizzati per realizzare le pasture dedicate ai ciprinidi, fra cui vorrei citare la famosa Sensas 3000 e i suoi additivi, tipo il Carpix.
Questa ricca miscela impastata con poche uova e un liquid food a piacere, consente di realizzare delle piccole “bombette” molto solubili (in funzione del numero di uova inserite) mantenendo una rullabilità accettabile.
Il processo di fabbricazione va però adattato allo scopo procedendo al contrario.
In pratica prendo un kg. di pastura, inserisco il Carpix aggiungo 3-4 uova e impasto.
A questo punto si aggiunge il liquid food poco alla volta, fino a raggiungere la consistenza che serve per rullare, e poi si cuoce come una boilie.
Quest’operazione può essere fatta con quasi tutte le pasture da fondo, avendo l’accortezza di provare con modica quantità per adattare e aggiustare il tiro senza scarti.
La quantità minima di uova per 1 chilogrammo di farina è di due, al di sotto di questa soglia non si raggiunge una consistenza tale da restare in regola.
Lo sviluppo del mix partendo dalle farine, si basa su ingredienti mutuati dal mondo della pesca al colpo: la farina di biscotto il principale ingrediente di volume usata nelle pasture da carpa, buon legante che apporta gusto.
Il pane, altro elemento di struttura, che si può trovare in molteplici varietà (pane rosso, pane belga, pane francese ecc.) che si differenziano per doti leganti.
Per questo progetto consiglio la farina di pane bianco che si può creare da soli macinando il normale pane raffermo.
Per gestire la parte meccanica non si utilizzeranno i costosi ingredienti proteici dei mix più blasonati, ma un connubio di amido e gel.
Infine la parte attrattiva solida, da inserire nel mix, sarà la farina predigerita di pesce oppure di fegato grasso di maiale o di pollo, a seconda delle preferenze.
Mix di base:
-20% di biscotto frollino micronizzato
-20% di pane micronizzato
-20% di farina di soia tostata
-15% di fish meal predigested (oppure fegato)
-10% di latte scremato in polvere
-10% di mais precotto
-05% di destrina
Anche in questo caso si aggiungo 3-4 uova per kg. alle farine e si completa con i liquidi scelti, sfruttando tutte le combinazioni suggerite nelle altre ricette del libro.