Le farine di pesce rappresentano una grande famiglia di ingredienti mutuati dall’industria ittica dedicata alla produzione di mangimi.
Come si produce una farina di pesce?
Partendo dal pescato, il primo processo è la pulizia del pesce per ottenere solo la carne ,scartando quindi la pelle, gli organi interni e le lische. Questa operazione si effettua sui prodotti di maggior qualità che in genere si compongono di un’unica specie ittica, mentre per i prodotti di basso costo, prodotti in genere nel sud del mondo, si utilizzano pesci misti ed a volte, si opera il processo sull’intera carcassa dell’animale, senza separare le parti più nobili.
A questo punto la materia prima viene essiccata a temperatura gentile, al di sotto degli 80°C per le farine più nobili, definite LT (low temperature), oppure in forni a 200 gradi per le forme più economiche.
Cosa comporta questa differenza di temperatura? Essiccando a temperatura gentile si mantengono tutti i nutrienti e tutto il sapore originale, concentrandolo. Mentre il forno distrugge gran parte delle sostanze aromatiche più volatili, creando quindi un risultato povero di sapore e privato anche di alcuni nutrienti.
In ambito commerciale mondiale, quindi, le due denominazioni che identificano la prima scelta sono appunto la sigla LT, oppure la definizione a seconda della percentuale proteica del prodotto finito, che vede la soglia del 65% di proteine , come confine ideale fra i prodotti di alta qualità che normalmente hanno almeno il 68-70% di protidi, e i prodotti più scarsi che si attestano al di sotto del 60%.
Esistono poi dei prodotti più concentrati e nutrienti, chiamati: “estratti” oppure “ predigeriti” o anche “ concentrati proteici”, che sono ottenuti solo dalla carne frullata, sottoposta all’azione di un acido (in genere acido formico) o di enzimi digestivi, al fine di ottenere la separazione dei macronutrienti dalle fibre e dalle sostanze non edibili, per poi concentrare il tutto e polverizzare con un processo definito: “spray dried” che consiste nel soffiare a forte pressione questa poltiglia semiliquida in altoforni ad aria calda, facendo così asciugare il tutto fino a realizzare la forma in polvere che tutti noi conosciamo.
Se il processo viene fermato stabilizzando con sale e additivi il bolo ancora semi-liquido, si ottengono i liquid food che vengono venduti in tanica come ingrediente da gestire nei liquidi della boilie.
Si tratta quindi di una famiglia di prodotti molto interessanti per alzare la componente nutritiva e caratterizzare il gusto del mix (farine, estratti e concentrati proteici),oppure per aggiungere attrazione e gusto (attrazione primaria e secondaria di cui abbiamo parlato in una delle prime pillole di bait guru) nella componente liquida della boilie(liquid food).
In genere le miscele che contengono una buona dose di farine di pesce si chiamano fishmix e sono universalmente riconosciuti come mix ideali per pasturazione a medio e lungo termine, anche se molti carpisti riconoscono loro anche capacità di azione veloce in tutti quegli ambienti in cui i pesci sono abituati a nutrirsi di cibi molto proteici . Questa efficacia in poche ore , deve essere esaltata dalla componente solubile della boilie che affianchi alle farine solide anche derivati di pesce capaci di diffondere in acqua precisi segnali alimentari (ammine aromatiche e amminoacidi semplici).
Realizzare un semplice fish mix è abbastanza facile, basandosi sempre sull’interpretare i quattro ingredienti del boilie mix, aggiungendo una quinta parte nutriente, gustativa e attrattiva.
Come ad esempio:
- 200 grammi di farina di soia tostata
- 200 grammi di farina di mais fumetto
- 200 grammi di farina di semola rimacinata
- 200 grammi di latte scremato in polvere
- 200 grammi di farine di pesce composti di 150 grammi di farina LT a scelta (salmone, aringa , tonno , acciuga ecc.) e 50 grammi di farina predigested o estratto a scelta ( predigested fishmeal , squid , krill, glm ecc.)
Con il risultato ottenuto, possiamo creare efficaci esche da pasturazione preventiva semplicemente rullando con uovo, un olio di pesce a scelta e un olio essenziale per dare un gusto caratteristico. In questo caso sarà grazie alla continuità di pasturazione che il pesce prende confidenza con questo cibo comodo e non serviranno particolari enfasi in termini di attrazione.
Se invece vogliamo velocizzare l’azione entrante, dovremo utilizzare una differente parte liquida, in maniera da caratterizzare maggiormente l’esca e darle una marcia in più.
Una scelta ideale per creare una brillante esca all round viene dall’aggiunta di uno stimolo speziato, magari utilizzando la forma liquida del fantastico pastoncino Robin red, associata ad un buon olio essenziale agrumato e inserendo un aroma pesce affidabile e con pH basico, tipo lo squid oppure il crab.
Ecco quindi che rullando il nostro chilogrammo di fishmeal mix light con 70 ml. di liquid Robin red, 6 gocce di olio arancio, 7 ml. di aroma crab e 5 ml. di dolcificante NHDC , riusciamo ad ottenere un ottimo compromesso fra la parte nutritiva dei solidi e la velocità di attrazione dei liquidi.
Nella prossima pillola parleremo di una delle farine di nutrimento e gusto che preferisco: il fegato, così da poter sfruttare delle varianti dinamiche da contrapporre al gusto pesce.