Iniziamo ad approfondire in maniera semplificata come impostare il progetto di un mix, uno degli argomenti più dibattuti nei messaggi che m’inviate.
Analizzeremo una miscela dedicata alla pasturazione e pesca, un birdfish mix idealizzato per studiare le regole di base.
Le componenti primarie identificate nel grafico a corredo, sono:
-La struttura, che rappresenta la parte principale, costituita dalle farine di volume dedicate a regolare la meccanica
-La componente nutritiva, che deve scatenare un interesse alimentare verso le nostre esche
-La componente attrattiva solida, che deve portare il pesce verso le nostre esche nel lungo termine (mentre quella immediata è appannaggio dei liquidi)
-La componente gustativa, artefice dell’attrazione secondaria, quella che spingerà le carpe a continuare a ricercare e nutrirsi dell’esca.
La struttura è la parte di volume della miscela, comunque importante per l’apporto di nutrienti e gusto ma fondamentale per la meccanica dell’esca finita.
Trattandosi di un mix all round, il primo ingrediente è rappresentato dal pastoncino, selezionato in base al test dell’uovo di cui abbiamo già discusso.
Fondamentale utilizzare un prodotto capace di rullare in tavola anche puro, garanzia questa di un perfetto bilanciamento strutturale fra proteine e amidi.
Questo ingrediente copre il 40% della miscela finita e può essere inserito integro, oppure micronizzato finemente, scelta questa ideale per ottenere esche più professionali e meno grossolane.
La lista è veramente ampia, ma le mie scelte personali cadono su alcuni evergreen e su prodotti tecnici di ultima generazione fra cui cito:
-Biskò e Biskò bianco
-Quikò classic egg futter
-Nectarblend
-CLO
-Uniko Happy Bird
-Classic white Happy Bird
L’altro ingrediente fondamentale per strutturare un birdfish è la farina di soia, importante fonte proteica vegetale, fondamentale risorsa di fosfolipidi indispensabili per la corretta emulsione degli ingredienti più grassi di origine animale e per l’attrazione primaria ottenuta dagli stessi.
Come si può facilmente evincere dal capitolo dedicato a questo legume, la scelta giusta ricade sulla farina grassa tostata a uso alimentare.
La componente nutritiva di un mix birdfish è sicuramente una farina di pesce LT, in altre parole ottenuta a bassa temperatura, con percentuale proteica superiore al 70%.
Aringa, Salmone, Tonno, Sgombro, Acciuga ecc. Sono tutte scelte ottimali per un ingrediente che può avere un costo compreso fra i 6 e i 10 euro al chilogrammo.
La scelta dipende esclusivamente dalla fantasia del pescatore che può anche assemblare più tipologie, fino a raggiungere il 20% della miscela finita.
Ovviamente vi sono anche alternative differenti, tipo le farine di carne, fra cui segnalo quella di ciccioli suini, molto aromatica con più del 60% di proteine oppure il lievito inattivo, con proteine attorno al 50%, ma dotato di gusto alternativo e molto appetito.
La mia scelta preferita ricade sul Salmone LT e sul lievito, che richiederà una supplementazione proteica (in genere ottenuta con un 7-10% di caseina rennet.)
La componente attrattiva del mix, rappresenta la parte più costosa della miscela ed è molto importante se le esche devono essere utilizzate durante pescate itineranti o con poca pasturazione preventiva, mentre diventa sostituibile con la normale farina di pesce (alzando la parte nutritiva di cui abbiamo già parlato) quando si pastura con continuità e si può quindi puntare sull’attrazione secondaria.
La scelta principale per un birdfish sono le proteine solubili di pesce, i predigested fishmeal, presenti sul mercato in varie forme e fasce di prezzo.
CPSP 90 è la sigla che caratterizza il prodotto di riferimento, le “soluble fish protein” commercializzate dal colosso Francese SOPROPECHE, che sono le più utilizzate (e costose) dalle aziende del settore.
Meno diffuso ma comunque funzionale, il predigested Cileno, ottenuto con idrolisi da acido Formico e meno costose delle precedenti.
Alternativa interessante sono tutti i predigeriti ed estratti ottenuti con organi interni, (fra cui soprattutto fegato) sangue e derivati.
Anche qui la scelta è soggettiva e condizionata dal budget finale del progetto e dal suo utilizzo primario.
Una soluzione pratica che permette di trovare affascinanti compromessi è realizzare solo gli inneschi con questi costosi ingredienti, incrementando anche il dosaggio fino al 15-20% a discapito del fishmeal LT, garantendosi delle esche particolarmente performanti.
Manca all’appello la parte gustativa primaria del mix, quella in grado di condizionare il pesce e spingerlo a una spasmodica ricerca delle esche sul fondale!
Per caratterizzare la parte solida del mix, serve un 10% finale di ingrediente caratterizzato da forte gusto in grado di superare quello già evidente del bird food, del pesce e delle farine solubili.
Le possibilità sono molte, ma le quattro che preferisco sono:
-Belachan powder, la farina di gamberetto fermentata, molto sapida e intensa.
-Robin red, il famoso pastone Haiths ricco di spezie e carotenoidi, particolarmente indicato per interagire col pesce.
-Farina di arachide tostata, un ingrediente Nutty che mi ha dato risultati incredibili su birdfish, soprattutto in estate e autunno.
-Farina di crisalide del baco da seta, una farina di insetto molto gustosa e appetita dalle grosse carpe, in grado di proporre un’alternativa di gusto in genere poco sfruttata dai carpisti.
Nel prossimo episodio parleremo del mio personale metodo di impasto e realizzazione delle boilie.