26. La prima boilie self

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Sono molto felice di ricevere un sacco di domande e richieste da pescatori che non si sono mai cimentati nel self made e che vorrebbero provare.

Creare nuovi self maker è lo stimolo più grande che mi possa muovere e per questo intendo approfondire l’argomento.

Mi rendo conto che il sito, il libro e anche il blog sono comunque molto carichi d’informazioni e stimoli e che, di conseguenza, i principianti si possano perdere.

La scaletta ideale di lettura del sito, potrebbe essere la seguente:

https://www.thebaitguru.it/storia-della-boilie/

https://www.thebaitguru.it/storia-delle-esche-pronte/

https://www.thebaitguru.it/pratica-come-fare-le-boilies/

https://www.thebaitguru.it/i-mix-50-50/

https://www.thebaitguru.it/i-mix-caratterizzazioni-del-50-50

A questo punto viene spontaneo dire che le caratterizzazioni proposte da Stefano Forcolin, nell’ultimo link proposto, potrebbero essere il punto di partenza di un novello self maker che vuole realizzare delle ottime esche da pesca.

In questa pillola voglio accontentare le richieste di un utente che mi chiede un’esca all round da pesca, fornendo precise info su dosaggi ecc. in modo da ottimizzare gli acquisti.

La base sarà ovviamente il mix 50\50, acquistato già pronto da una qualsiasi azienda del settore che lo commercializza.

La proposta è un light bird food, ottenuto con un’integrazione di pastoncino, ottimizzata come quantità per gestire l’acquisto.

Quindi comporremo 5 kg. di miscela pronta, mescolando 4 kg. di mix 50\50 con 1 kg. di pastoncino. Fra le varie opportunità suggerisco il CLO che ha una meccanica neutra, un buon gusto e un discreto apporto di grassi e vitamine, data la presenza dell’olio di fegato di merluzzo.

Altre scelte interessanti possono essere il Biskò di Ravasi oppure il classic egg dry di Happy bird.

Per realizzare un’ottima all round bait, la componente liquida attrattiva si baserà sul predigerito di pesce liquido oppure sul krill liquido, da inserire in dosaggio di 100 ml. per kg. che quindi andrà acquistato in quantità di 500 ml.

La componente aromatica sarà decisamente importante e in questo caso suggerisco due varianti superbe agli antitesi, una con aroma acido e l’altra con aroma basico. La fragola o lo squid, due classici intramontabili, da dosare dai 7 ai 10 ml. per kg. (dovremo quindi acquistarne un boccino, in genere 50 ml.) Logicamente, la parte dell’aroma è quella più intima e ognuno può scegliere in libertà. Altre opzioni acide e basiche da sfruttare sono lo scopex e il crab.

Completerà la lista ingredienti il dolcificante, che in un’esca veloce non deve mai mancare. Va benissimo qualsiasi dolcificante per carpfishing, con una preferenza per NHDC, da dosare in 5 ml. per kg. (anche qui ne servirà un boccino da 50 ml.)

Uova fresche, avere a disposizione almeno 50 uova medie per rullare i 5 kg. (disponibilità di 10 uova per kg.)

Ricetta della boilie:

   -1000 grammi di mix

   -100 ml. di liquid food (pesce o krill)

   -10 ml. aroma (fragola o squid)

   -5 ml. dolcificante

   -circa 8 uova

Processo di impasto. Mescolo 6 uova e tutti gli ingredienti liquidi della ricetta.

Incorporo il chilogrammo di mix e mescolo per bene almeno 10 minuti.

Verifico la consistenza, devo ottenere un impasto omogeneo, che non s’incolla alle mani e sufficientemente morbido da affondare con facilità con il dito.

Se è troppo duro, aggiungo un uovo alla volta, attenzione che a volte potrebbero volercene anche 10, a seconda della temperatura ma anche della tecnica di impasto, per questo motivo è utile avere più uova a disposizione e aggiungere se serve.

Quindi devo creare le salsicce e rullare.

Per la cottura è meglio cuocere a vapore, ma se mi trovo più comodo a bollire, nessuna tragedia. Basta mettere poche esche alla volta e farle cuocere 2-3 minuti massimo per poi scolarle (diametro del 20).

Nella prossima puntata continueremo con il self made parlando dello sviluppo di un mix.

http://www.thebaitguru.it

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Sono nato in provincia di Treviso nel luglio del 1972 ed ho scoperto la passione per la pesca all'età di circa sei anni, fermandomi a guardare i pescatori di trote lungo il fiume della mia cittadina. Purtroppo mio padre Pietro non era un appassionato, quindi mi toccò arrangiarmi in maniera autonoma, munito solo della mia curiosità di bambino e confidando nella pazienza di quei vecchi pescatori che tempestavo di domande circa la tecnica, i nodi, le esche e le catture. Scoprii allora che nella pesca nulla è regalato e le informazioni che ricevevo erano più stimoli a sperimentare che non risposte certe. I miei genitori si decisero a farmi la licenza a otto anni, limite minimo consentito dall'associazione pescatori, dopo due anni di gavetta fatti nei laghetti sportivi pescando le trote. Ho praticato tutte le tecniche dell'epoca, canna fissa a persici sole, passata al tocco in torrente, spinning con cucchiaino e pesca a fondo classica per carpe, anguille e pesci gatto. Per mia fortuna la provincia di Treviso è sempre stata generosa in termini di ambienti e stimoli, permettendomi di crescere come pescatore a 360°. Mio padre Pietro morì prima del mio diciottesimo compleanno e l'anno che ne seguì fu per me molto difficile, introspettivo e buio, non pescai per molti mesi e mantenni l'aggancio con la passione solo grazie alle riviste di pesca che divoravo assiduamente. Fu proprio per merito di una rivista che conobbi la nuova tecnica importata dall'Inghilterra e grazie a un autore in particolare, Giorgio Balboni, me ne innamorai! Il carpfishing degli anni novanta era differente, molto introspettivo e adatto a pescatori piuttosto schivi e solitari, disposti a isolarsi anche per lunghi periodi in ambienti vergini, dove i cappotti erano all'ordine del giorno. Io ero il candidato ideale visto che già vivevo in un mio mondo fatto esclusivamente di allenamenti in palestra e momenti passati da solo in mezzo alla natura. Come spesso accade nella vita, il destino mise sulla mia strada le persone giuste e così durante una trasferta al negozio della famiglia Boscolo di Preganziol incontrai “Cambogia”, una delle figure più importanti della mia vita, uomo ricco di vicissitudini e orfano di padre come me, capace di gustare i profondi silenzi della pesca. Diventammo inseparabili e la decade che seguì a quel primo incontro ci vide affrontare le acque di tutta Italia e le mecche estere. Alcune volte siamo stati i primi a portare questa tecnica in acque vergini con altalenanti successi ed enormi soddisfazioni, ma noi non pescavamo solo per catturare pesce, avevamo bisogno di evadere da una realtà che ci opprimeva per rifugiarci in riva a qualche corso d'acqua dove stavamo in sintonia, senza parlare anche per giorni. E nonostante tutto ci capivamo al volo solo con uno sguardo. Il carpfishing mi ha rapito per buona parte della mia gioventù fissando ricordi indelebili di pescate solitarie durate anche trenta giorni consecutivi, in ambienti incontaminati. Mi sono spinto al limite e stavo per cadere nell'oblio dal quale mi sono salvato grazie alla nascita dei miei figli che mi hanno riportato a vivere in maniera costruttiva questa passione. Nel frattempo ero già diventato l'esperto di esche del mio piccolo gruppo di amici ed è stato chiaro fin da subito che la boilie avrebbe condizionato il mio modo di vivere la passione per la pesca alla carpa. Negli anni della ragione, grazie allo slancio imprenditoriale del giovane Fabio Boscolo, erede di una famiglia d’illuminati commercianti, nacque l'azienda Big Fish con la quale ho collaborato fino al 2010 in compagnia dell'amico e "guru" dell'esca Sandro Minotto. Gli anni con Big Fish mi hanno permesso di attingere direttamente all'e-sperienza di Richworth Streamselect, la prima industria nata per la produ-zione di boilies e di avere contatti diretti con i più grandi produttori di pet food e mangimi. Sono riuscito anche a realizzare il sogno di contattare Fred Wilton, il vero "Bait guru" del libro, con il quale ho intrapreso un rapporto di amicizia epistolare fatto di consigli, di aneddoti e credo di essere l'unico Italiano ad aver personalmente conosciuto l'inventore della boilie. Big Fish mi ha permesso di avere un filo diretto con tutti gli appassionati Italiani, grazie all'esperienza più bella e impegnativa della mia vita, rappresentata dalla gestione del monumentale forum a tema dell’azienda dove raccogliemmo un mondo d’informazioni, ricette, esperienze e consigli purtroppo andati persi. Negli ultimi anni ho ricevuto più di 10.000 messaggi personali suddivisi fra forum ed email ai quali mi pregio di aver risposto con enorme soddisfazione e spero chiarezza. Questo bagaglio d'informazioni mi ha spinto a creare prodotti per l'esca dedicati al nostro territorio e ai nostri ambienti, facendo diventare Big Fish la principale azienda del settore in Italia e una delle poche in grado di esportare conoscenza anche in Francia e Inghilterra. Avevo tre sogni per ciò che riguarda la ricerca e la diffusione delle competenze tecniche, elaborare una mia ricerca sull'esca, progetto riuscito nel 2012 sviluppando la teoria dell'elevata energia potenziale, ottenuta grazie alla ricerca e lo sviluppo di super nutrienti a base di grassi predigeriti e modificati, sfociata poi nel White fish mix. Creare un'esca pronta a mio nome, iniziativa riuscita nel 2013 con lo svi-luppo della crazy ready made, una boilie costruita su un’idea ambiziosa con tutti gli ingredienti nutritivi e attrattivi prodotti in autonomia e non mutuati da altri settori. L’ultimo dei miei sogni era scrivere un libro per raccogliere tutto il sapere e le esperienze di questa vita di studi, di ricerche e di avventure di pesca.