Spesso si utilizzano le granaglie come base di pasturazione quando servono la quantità e il volume.
La scelta cade quasi sempre sul mais o sulle misture di cereali(il così detto misto per piccioni) a causa dell’abitudine, della facile reperibilità ma anche a causa dell’ignoranza sulla possibilità di gestire scelte più efficaci.
Il fattore costo è determinante in questa tipologia di esche. Si ragiona nell’ottica dell’euro al kg. o poco più.
Il mais è una scelta decisamente sopravvalutata dalla maggior parte dei pescatori che il più delle volte sono condizionati dalle leggende metropolitane che caratterizzano questo cereale.
Una su tutte, la fantomatica presenza dell’amminoacido Lisina, considerato estremamente attrattivo verso la carpa (cosa peraltro verosimile) che fatalità nel mais è contenuto in quantità bassissime, essendo questo cereale la fonte più scarsa fra quelle disponibili nel regno vegetale!
Volendo restare su una particle super economica, molto attrattiva da cotta e con più del doppio del contenuto di Lisina rispetto al mais, conviene utilizzare il riso , che nel caso delle “rotture” o nelle versioni dedicate al cane, costa meno di 1 euro al kg. e si prepara con le stesse metodologie di ammollo, cottura e fermentazione del mais.
Ma anche il riso è un cereale povere di proteine e sbilanciato come spettro amminoacidico e noi abbiamo capito che è soprattutto questo nutriente a determinare attrattiva verso le grosse carpe.
La scelta migliore come particle da pasturazione intensiva e di massa cade quindi sul seme proteico per eccellenza: la soia.
Disponibile per uso zootecnico e per alimentazione umana, la soia e i suoi fioccati estrusi , rappresentano il miglior rapporto qualità/prezzo fra tutte le sementi utilizzabili.
Il prodotto zootecnico non biologico si attesta intorno all’euro per chilogrammo, mentre quello biologico già tostato per uso umano(che quindi prevede una preparazione semplificata in termini di cottura) si aggira sui 2,5 euro acquistato in sacchi da 25 kg.
Per la pasturazione conviene miscelare in parti uguali semi e fioccato che però vanno uniti in tempi differenti prima della fermentazione.
Il seme va ammollato e cotto come il mais(vedi capitolo specifico sul mais nel sito) e a questo punto miscelato con il fioccato ammollato(che non va cotto perché ha già subito il trattamento termico) e lasciati fermentare insieme per almeno 48 ore.
Il seme già tostato e decorticato a uso alimentare umano è già cotto e quindi basta ammollarlo e farlo fermentare https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/natto-come-prepararlo/ ottenendo un super cibo a elevata attrazione caratterizzato da questa gelatina collosa che si forma grazie alla scomposizione delle proteine.
Nella prossima puntata una ricetta “Exteme”!