Tutto comincia dal boilie mix, solo così l’avventura nel mondo delle miscele da carpa potrà essere appagante e completa, e questo vale per chi comincia da zero, ma anche per chi già si è abituato ad impastare le proprie ricette.
Il nome di questo mix di base è cambiato nel tempo, adattandosi alla definizione di base che lo vedeva come un prodotto da “tagliare” con altri ingredienti o con altre miscele complesse, nell’ordine del 50%, da qui il nome :”fifty-fifty”.
Fondamentalmente la definizione più corretta è: “Carrier mix” ovvero miscela di trasporto, il veicolo perfetto per portare in acqua i segnali chimici che permettono al pesce di individuare le boilie e che le rendono così appetibili per i suoi sensi primari. Per questi motivi è stato scelto come base per le prime ready made commerciali della storia, oltre alla sua semplicità di produzione, alla relativa economicità e alla digeribilità perfetta. In acqua si comporta come una “spugna” che rilascia le sostanze solubili contenute e si impregna d’acqua senza però gonfiarsi o staccarsi dall’hair rig per un tempo sufficiente a mantenere l’efficacia dell’innesco (in genere 12 ore per esche da 20 mm.).
Gli ingredienti per creare un 50/50 di base sono quattro:
- La farina di soia grassa tostata
- La farina di mais molto fine (il fumetto di mais)
- La farina di semola rimacinata
- Il latte intero in polvere
Nella versione originale si miscelano in parti uguali ( 250 grammi per tipo, per comporre un chilogrammo di mix), raggiungendo un ottimo compromesso fra meccanica a freddo e tenuta dopo la cottura.
Si tratta di una miscela facile da impastare, in grado di contenere un ottima quantità di liquidi, in genere 100 ml. di liquid food e 7-8 uova medie per chilogrammo, quantità che ci permette di ottenere esche molto spinte, e di variare la capacità di scambio e la solubilità della boilie, cambiando il rapporto fra liquidi e uova. Riducendo queste ultime in funzione delle componenti attrattive liquide, si ottengono esche più solubili, veloci e spinte.
Il limite strutturale è di circa 4-5 uova, il che significa che possiamo spingere gli altri ingredienti oltre la soglia dei 200 ml. Pochi altri mix sono in grado di tollerare queste dosi!
Nella versione commerciale definita: “50/50 gold” da Richworth, si aggiungeva caseina a supporto del latte, per raggiungere quella compattezza di struttura che tutti noi siamo abituati a vedere in una carrier bait commerciale, anche se tante aziende preferiscono usare la gelatina animale che è decisamente meno costosa (ma che rende la boilie più gommosa).
Per un principiante rappresenta il trampolino di lancio verso progetti più ambiziosi, imparando sul campo e con “le mani in pasta” come girano le pallette sulla tavola di rullaggio. Da questa base si può evolvere verso ricette che nel mio libro ho definito “caratterizzazioni”, rese famose grazie a un articolo del mio caro amico Stefano Forcolin, che sulla rivista Pescare Carpfishing, spiegò come integrando dal 10 al 20% d’ingredienti di gusto ed attrazione, si poteva trasformare il povero 50/50 in un’arma più efficace in funzione delle condizioni.
Partendo dai 4 ingredienti di base, possiamo aggiungere, rivedendo le dosi, un quinto “incomodo” che rivoluzioni il risultato finale in termini di gusto, di nutrimento o semplicemente attrazione. Se vogliamo iniziare ad esplorare i confini del bird food mix, ci basterà portare al 20% le altre farine e trovare così il posto per introdurre 200 grammi di pastoncino per formulare un chilogrammo di evoluzione. Nel pet food ornitologico le possibilità sono praticamente infinite, si potrà spaziare dai pastoni umidi per insettivori, ricchi di frutta e insetti secchi, ai dolcissimi egg food secchi, aromatizzati con miele e frutta, fino ad arrivare alle specialistiche pappe da imbecco, che sono praticamente degli HNV per volatili!
- 200 grammi di farina di soia tostata
- 200 grammi di farina di mais fumetto
- 200 grammi di semola rimacinata
- 200 grammi di latte intero in polvere
- 200 grammi di pastoncino ornitologico a scelta(anche Robin Red)
Ed ecco pronto il nostro primo chilogrammo di basic bird food!
E se invece abbiamo bisogno di un fishmeal mix con il quale iniziare a praticare una pasturazione di condizionamento? Ecco che i 200 grammi saranno dedicati a una buona farina di aringa LT, oppure salmone LT, ma anche farina di fegato o pollo, o calamaro, a seconda del gusto che vogliamo imprimere alle nostre esche.
E che dire dei nutty mix? Miscele dalla resa spettacolare, soprattutto in estate e autunno? In questo caso le possibilità sono molteplici, spaziando dalla farina di arachide, la più classica delle scelte, alla mandorla dolce, al potentissimo pinolo per finire con la mitica Chufa, la tiger nut tanto amata dai carpisti!
Il concetto mi pare chiaro e le possibilità veramente interessanti.
A questo punto non resta che definire l’importanza dei liquidi che andremo a inserire in queste potenti misture, le “pozioni” come le definisce il poetico Forcolin, che permettono ad un buona boilie di diventare una pallina eccezionale…
Ma di questo parleremo nella prossima pillola di bait guru.