Pasturazione preventiva è un termine generico che identifica l’atto di gettare delle esche prima della pescata in modo da abituare il pesce alle nostre boilies e migliorare le probabilità di cattura.
Essendo una definizione, si presta logicamente a differenti interpretazioni personali che possono generare incomprensioni fra gli appassionati che portano a non cogliere le differenze di utilizzo di un mix rispetto a un’altro.
Le pillole di bait guru servono essenzialmente a fare chiarezza e quindi vediamo di affrontare l’argomento con semplicità identificando 3 differenti situazioni che determinano esigenze diverse per quello che riguarda la scelta della boilie.
La prima situazione è a mio avviso la più comune, quella con cui mi confronto maggiormente e che mi porta a credere che il 90% degli appassionati Italiani si trovino in questa situazione:
– la pasturazione preventiva che avviene alcuni giorni prima di pescare
Si tratta di quelle occasioni in cui identifichiamo preventivamente lo spot, lo analizziamo e riusciamo a portare in acqua 1-2 volte prima della pescata , un quantitativo sufficiente di esche per stimolare il pesce presente nell’area, usando solo boilies per non stimolare il pesciame di disturbo.
Risulta difficile dare un quantitativo standard perché le situazioni sono molteplici, però volendo avere un dato minimo, diciamo che in un paio di volte diamo 4-5 kg. di palline.
Tutte le caratterizzazioni del 50\50 che appaiono sul sito e nelle pillole sul blog, sono IDEALI per fare questo tipo di pesca qui.
Come potete immaginare quest’azione è molto efficace se nell’area pasturata il pesce è già presente oppure se ci arriva proprio per alimentarsi. Capite bene che il successo di questo tipo di approccio è 70% conoscenza dello spot e 30% esca.
-la pasturazione durante una pescata che dura più giorni
Ci siamo capitati tutti, programmando la classica settimana di pesca nel lago o fiume top dove puntare al personal best.
In genere località lontane dal domicilio che non consentono di preparare il posto.
In questo caso di parte con almeno 5 chilogrammi di boilies per giorno di pesca e di granaglie varie, quindi 50 kg. di palline e 50 kg. di particle per 5 giorni in un grande lago.
Tanta roba davvero…d’altronde è meglio riportare a casa che finire sul più bello di un grosso branco di carpe che finisce in pastura e procura partenze a ripetizione!
L’esca più adatta è un birdfish trattato come le caratterizzazioni del 50\50, (con le stesse basi aromatiche) tutti i nutty con particolare valenza in estate e autunno, oppure le caratterizzazioni stesse del 50\50 che contengano almeno il 10% di farine di carne o pesce.
-pasturazione preventiva di condizionamento
Un sistema di pesca molto praticato agli albori che è lentamente caduto in disuso per svariati motivi fra i quali la progressiva abitudine del pesce ad accettare con facilità la boilie, la difficoltà di curare una posta senza che altri pescatori la possano sfruttare più o meno consapevolmente e infine la decaduta cultura dell’esca che fa desistere i più a causa dell’alto costo di quest’approccio.
Si tratta in pratica di curare il posto alimentando con continuità il pesce per almeno 15-20 giorni con particolare frequenza e senza pescare, in modo da creare una particolare confidenza con l’esca stessa che diventa alimento sempre presente, per poi mantenere a tempo indeterminato con almeno 1-2 apporti settimanali.
Per le quantità sarebbe da discutere in base a stagione , tipologia dello spot e dei pesci presenti ecc. ma volendo semplificare , diciamo che si debbano usare almeno 5 kg. di boilie nutrienti , grosse e dure a ogni pasturazione.
Esche ideali tutte quelle realizzate con mix nutritivi per lo più con ingredienti animali , puntando alla qualità degli ingredienti solidi, risparmiando su liquid food e aromi particolari che con tempistiche così lunghe non servono molto perché il pesce si abitua al gusto dell’esca.
Nella prossima pillola di bait guru, parleremo di un ingrediente semplice che si può produrre anche a casa: Il corn step liquor (CSL).